- Luca Carlesso
Mario.mov - La sfida narrativa
Bentornati.
Ci siamo presi una pausa estiva e siamo pronti alla stagione invernale con un sacco di novità. Dopo 10 settimane di assenza vi accolgo di nuovo sulle sponde di Colpa di Cypher con una notizia recente ma che pare già storia vecchia.
Super Mario uscirà al cinema.

Lo sapevamo dal 2019 che qualcosa stava bollendo in pentola, ma diciamoci la verità, il tutto è diventato interessante questo 23 settembre. Ora ci sono delle aspettative. La gente vuole andare a vedere il film di Super Mario, anche se fosse solo per assistere al disastro, un po’ come guardare la demolizione di un palazzo.
Sì, Io sono uno di quelli.
The Hollywood Way
Abbiamo già parlato di adattamenti cinematografici sul blog, ma questa è un'occasione speciale. Facciamo un riassunto di cos’é successo, per i più distratti: da un paio d’anni la Nintendo si era sbottonata su un progetto cinematografico riguardante l’idraulico italiano più famoso del mondo, e in puro stile Nintendo il progetto è rimasto segretissimo fino al Nintendo Direct del 23 settembre 2021, in cui la vecchia software house nipponica ha deciso di demolire spirito e psiche dei fan lanciando la bomba mediatica più grossa dai tempi in cui le bombe in Giappone erano decisamente meno metaforiche.

In una mossa che nessuno aveva previsto ma che tutti si aspettavano, quei geni senza idee della Illumination hanno deciso di assumere doppiatori famosissimi per dare voce a dei personaggi che finora hanno avuto al massimo quattro righe di dialogo parlato, causando una cascata di emozioni che vanno dal “ma che cazz-” al “non ci credo”, e producendo abbastanza risate da risolvere la crisi energetica di Mostropoli per i prossimi 10 anni.
Insomma, classico trattamento Hollywoodiano degli ultimi anni. Potremmo star qui a discutere della scelta del cast, del pedigree della Illumination, o del fatto che che su IMDb la persona indicata come designata alla scrittura dei personaggi sia lo stesso Miyamoto che credo non abbia mai scritto una linea di dialogo in vita sua, ma credo ci sia qualcosa di più interessante da discutere: la sfida narrativa.
Andare a creare una storia attorno a personaggi come Mario e compagnia pone dei problemi peculiari. Abbiamo già scritto un articolo parlando di adattamenti cinematografici, ma se l'avete letto vi accorgerete che tutti i film e serie tv tratte da dei videogiochi hanno come materiale di partenza storie che già si ispirano a generi ben battuti, se non hanno addirittura un’ispirazione cinematografica, come l’altro film di prossima uscita dedicato ad Uncharted (di cui non si sente parlare da nessuna parte, se non sul canale Youtube di Troy Baker).
Tomb Raider, Resident Evil, e Warcraft, ad esempio, sono tutti giochi che si basano su tropi (è una parola vera, giuro), ben definiti anche in altri ambiti narrativi, come l’avventura, l’horror e il fantasy, e con una storia, se non lineare, quantomeno completa.
Con Mario come fai?
Ha una storia, in un certo senso, ma diciamo che “storia” è un’iperbole. Ha dei personaggi, vero, ma non delle personalità, diciamocelo. Quindi come faranno? Vediamo come hanno GIÀ fatto. Sì, è quel momento dell’articolo.
Quel film
Era il 1993, e nelle sale esce il primo film che ha l’ardire di ispirarsi a un videogioco (in occidente almeno): il famigerato Super Mario Bros, film che tenne lontano la Nintendo dal mondo del cinema per i successivi 28 anni.
A ragion veduta.

Non avendo una vera e propria base da cui partire, la troupe, composta da una squadra notevolissima di persone che hanno lavorato in produzioni acclamatissime come Blade Runner, Road Warrior, e Ritorno al Futuro, ha fatto ciò che conosceva meglio: una cosa punk grunge, con toni dark e una storia abbastanza malata di gente evoluta dalle lucertole e invasioni dimensionali. Non fa una piega insomma.
Sarcasmo a parte, l’idea era quella giusta: prendere i personaggi e i concetti chiave del mondo e ribaltarli completamente per creare una storia interessante. Forse hanno esagerato, ma siamo d’accordo che ciò che ne è venuto fuori sia di gran lunga più avvincente di un’avventura generica di Mario. Mario del ‘93, quantomeno.
La produzione infernale e i costi altissimi, la ricezione mista della critica e le vagonate di invettive basate su fatto che si trattava di una “marchettata”, tennero Hollywood lontano dalle proprietà Nintendo per un po’, segnando la fine del Nintendo Cinematic Universe.
Oddio che pensiero orribile.
Questo film
Cosa ci possiamo aspettare questa volta? Per un momento facciamo finta di trovarci in un mondo perfetto e analizziamo quali sono gli elementi narrativi principali di Super Mario che la produzione potrebbe aver utilizzato:
Abbiamo un’eterna rivalità, che si è consumata ormai in tutte le salse;
C’è un eroe e una principessa da salvare;
Un duo perfetto per un buddy movie con due personaggi che sono diametralmente opposti ma legati, nei personaggi di Mario e Luigi;
Un mondo fantastico attraverso cui viaggiare per arrivare alla meta;
La storia che ci si può aspettare è piuttosto telefonata: Bowser rapisce la principessa, e innesca un road movie con protagonisti due fratelli in salopette…
Avevo iniziato a scrivere questo articolo con l’intenzione di distruggere questo film sul nascere, ma devo dire che tutto sommato non pare una brutta idea. Immaginatevelo, un viaggio tra le lande selvagge a caccia di un mostro, intervallato da scene di rapita e rapitore che inevitabilmente finiranno per dipingere il cattivo come un incompreso. Uno strano connubio di Skull Island e La Bella e la Bestia. Molto strano.
Il punto più scottante rimane però insoluto: i personaggi. A differenza di altri giochi, tutto il roster di questo film non nasce con un’identità, o una personalità. Si tratta di stand-in per permettere al giocatore di muoversi, o per dargli una hit-box da schivare, e possiamo affermare che non siano stati approfonditi più di tanto negli anni. Certo, ora Luigi è un fifone imbranato, Peach è segretamente un essere dai poteri sconfinati, Bowser ormai è quasi una macchietta alla stregua di Gambadilegno, con spesso una minaccia ancora più grande a incombere sul regno.
Aspetta.
Tutto sommato il materiale c’è. Stai a vedere che alla fine non è così male.
Ce l’ha fatta Rovio con Angry Birds dopotutto. Certo, sarà probabilmente un film per bambini in cui non ci si potrà tuffare di testa nei livelli di lettura, ma le premesse non sono terribili.
Storie di idraulici
Vabbè ci sarete arrivati, era tutta una scusa per parlare di come si possono narrare le storie nei videogiochi.
Gli scettici che dicono che un film di Super Mario è impossibile perché il gioco non ha una storia si dovrebbero fermare a pensare: non c’è davvero? Forse non si vede, perché non ci sono dialoghi, cutscene, colpi di scena, ma la storia è lì.
Raperonzolo non è forse una storia? Mi pare che la Disney se la sia cavata bene con quella. E comunque precedenti simili esistono, la Rovio ha fatto un buon lavoro con Angry Birds, e le premesse narrative sono persino più scarne di quelle che avremmo con Mario.
Non soffermiamoci sul dialogo, sulla struttura narrativa tradizionale. Lo storytelling è molto più profondo (e insidioso) di quel che crediamo.
Mi aspetto un bel film quindi? Pffff, no, stiamo sempre parlando di Illumination! Ma potete star certi che sarò in prima fila per godermi la vista di questo palazzo in fiamme.
Mamma mia.